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Piede cavo

Piede cavo

Si tratta di una malformazione anatomica in cui l'arco plantare è più alto del normale. Ecco tutte le cause del piede cavo

23/02/2023 12:31:00 | Volafarma

Che cos’è il piede cavo 

Il piede cavo è una malformazione anatomica in presenza della quale i piedi del soggetto presentano un arco plantare più alto rispetto alla norma.

Questa malformazione, di origine congenita (presente alla nascita) o acquisita, può essere considerata come una condizione opposta al piede piatto e comporta una modificazione dell’appoggio al suolo e una diversa distribuzione del peso corporeo sui piedi.

Per comprendere al meglio questo disturbo, è necessario un piccolo accenno di anatomia: in condizioni fisiologiche, il piede presenta una zona rialzata rispetto a punta e tallone, chiamata arco plantare. L’altezza di questo arco varia da persona a persona, ma quando questo rialzo è particolarmente arcuato, allora si parla di piede cavo.


Sintomi: come si manifesta il piede cavo

La presenza di questa malformazione anatomica può rimanere del tutto asintomatica, specie se l’arco plantare non presenta una curvatura eccessiva. Tuttavia, quando insorgono i primi disturbi, essi coinvolgono sia la postura che la predisposizione a disturbi di tipo muscolo tendineo, come distorsioni alle caviglie o dito a martello.

Tra i sintomi del piede cavo possiamo citare:

- Dolore ai piedi 
- Dolore alla caviglia 
- Senso di rigidità al piede difficoltà a stare in piedi 
- Comparsa di calli al tallone o suoi bordi esterni del piede
- Dito a uncino 
- Dito a martello 


In alcune sfortunate circostanze, il
piede cavo può dar luogo a complicazioni, come problemi al tendine d’Achille, fascite plantare e tendinite dei peronei. Inoltre, è importante ricordare che le patologie neurologiche a carattere progressivo possono peggiorare il piede cavo e predisporre alla comparsa di una particolare sensazione dolorosa, conosciuta come dolore neuropatico.


Piede cavo: cause 

Questa condizione è causata da uno squilibrio tra i muscoli agonisti e i muscoli antagonisti del piede e mostra una spiccata familiarità, motivo per cui in genere interessa entrambi i piedi. Quando, invece, il disturbo colpisce un solo piede è quasi sempre una conseguenza post-traumatica derivata da incidenti o infortuni. Il piede cavo nel bambino di solito è congenito, ovvero presente alla nascita e trasmesso da uno dei genitori come caratteristica somatica, mentre, quando compare più tardi, in genere deriva da una condizione adattiva favorita da alcuni fattori.

Tra le cause del piede cavo possiamo elencare:

- Fattori genetici
- Patologie neurologiche 
- Paralisi cerebrale
- Traumi a piede o caviglia
- Lesioni ai tendini 
- Artrite reumatoide
- Gotta
- Artrosi 
- Utilizzo persistente di calzature inadeguate 

Il piede cavo può essere anche di natura idiopatica, ovvero insorgere senza una causa apparente. Questa condizione è più diffusa nella popolazione femminile rispetto a quella maschile.


Piede cavo: rimedi 

La terapia per il piede cavo dipende da almeno tre fattori: le cause d’insorgenza, la severità dei sintomi e la rapidità con cui questi compaiono.

A seconda della valutazione da parte del medico di questi tre fattori, si può optare per una terapia chirurgica o per una terapia conservativa. I rimedi per il piede cavo di natura conservativa prevedono esercizi di stretching per tutti i muscoli della gamba, l’utilizzo di scarpe adatte, la fisioterapia e l’utilizzo di un plantare per il piede cavo modellato sul piede del paziente.

Per alleviare il dolore, inoltre, è possibile ricorrere a farmaci antinfiammatori come le compresse rivestite di Moment e l’impiego di presidi medici per combattere i calli.

Inoltre, negli episodi acuti è bene sospendere tutte quelle attività che favoriscono la comparsa di dolore come la corsa o le lunghe camminate. Se la terapia conservativa per il piede cavo non produce alcun effetto, si passa alla chirurgia.


Consigli per il piede cavo 

Il modo migliore per tenere sotto controllo i sintomi del piede cavo e non soffrire di episodi acuti, con dolore e difficoltà deambulatorie, è quello di tenere sempre attivi i muscoli.

A tal proposito, è utile effettuare esercizi di allungamento e potenziamento per tutti i muscoli della gamba che fanno riferimento al tendine di Achille e, più in generale, praticare attività fisica costante e indossare calzature comode.

Durante gli episodi acuti è preferibile sospendere corse e camminate e fare di altre attività, come il nuoto. Può risultare molto utile indossare dei cuscinetti per il piede cavo al fine di distribuire meglio la pressione sulle zone doloranti.