Endometriosi
L’endometriosi è un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, determinata dalla presenza di cellule endometriali, che normalmente si trovano solo all'interno dell'utero
Che cos'è l’endometriosi
L’endometriosi è una infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, caratterizzata dalla presenza anomala di endometrio (mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina) all’esterno dell’utero. Tale patologia può interessare la donna già alla prima mestruazione e accompagnarla fino alla menopausa.
In Italia il 10-15% delle donne in età riproduttiva sono affette da endometriosi, sebbene si siano riscontrati casi anche in post menopausa, soprattutto in donne che assumono trattamenti ormonali sostitutivi.
In base all’estensione e alla gravità dei danni l'endometriosi è stata classificata in quattro distinte fasi:
1. Endometriosi minima: l’estensione della patologia è minima e si caratterizza per la presenza di pochi millimetri di tessuto endometriale al di fuori dell’utero, localizzati in posizione superficiale nei tessuti.2. Endometriosi lieve: le lesioni sono più numerose e profonde.
3. Endometriosi moderata: l’estensione è maggiore. Sono presenti cisti ovariche mono o bilaterali e tessuto aderenziale e/o cicatriziale tra gli organi pelvici.
4. Endometriosi grave: l’estensione è molto profonda, sono presenti voluminose cisti (su una o entrambe le ovaie) e rilevante tessuto aderenziale e cicatriziale.
Sintomi: come si manifesta l’endometriosi
Può accadere che l’endometriosi si presenti senza sintomi e il più delle volte la diagnosi arriva dopo un percorso lungo, spesso vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna che ne è affetta.
In generale, comunque, i sintomi dell’endometriosi più comuni sono:
- dolore pelvico, soprattutto in fase premestruale,- mestruazioni dolorose (dismenorrea),
- dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) e la defecazione,
- astenia.
Il dolore durante i rapporti sessuali e la defecazione, a volte, è accompagnato dalla presenza di sangue nelle urine o nelle feci, è caratteristico dell’endometriosi del setto rettovaginale (endometriosi profonda infiltrante), mentre i dolori che si manifestano durante la minzione sono tipici dell'endometriosi vescicale.
Si può affermare che il dolore è il sintomo caratteristico dell’endometriosi, che può essere cronica e persistente e, infine, aggravarsi durante il periodo mestruale.
Ci sono sintomi psicologici dell'endometriosi, in particolare stati depressivi.
Endometriosi: cause
Una delle ipotesi accreditate riguardo alle cause dell’endometriosi è il passaggio, dovuto alle contrazioni uterine che avvengono durante la mestruazione, di frammenti di endometrio dall'utero nelle tube e da queste nell’addome, sul peritoneo e sulla superficie degli organi pelvici.
L’endometriosi si può sviluppare non solo per le sue caratteristiche istologiche e la stimolazione ormonale, ma anche perché c’è una predisposizione genetica allo sviluppo di tale malattia o una alterazione del sistema immunitario.
Endometriosi: rimedi
A seconda dello stadio e della sintomatologia, per l’endometriosi la cura va dal semplice controllo clinico a terapie farmacologiche, sino all’intervento chirurgico.
Se la sintomatologia si manifesta con dolore durante il ciclo mestruale, è possibile sottoporsi a una terapia farmacologica a base di progesterone o assumere la pillola anticoncezionale.
Di solito per alleviare i dolori causati dall'endometriosi si possono assumere dei farmaci da banco come le compresse di Buscopan, ma oltre a quelle farmacologiche, esistono cure naturali per l'endometriosi, che comprendono l’assunzione di integratori liquidi a base di zinco e rame, come Cemon Catalitic Oligoelementi Zinco Rame, ideale per alleviare i dolori mestruali e contrastare le irregolarità del ciclo.
Consigli per l’endometriosi
I sintomi tipici dell’endometriosi, come il dolore e l’infiammazione, si possono ridurre grazie ad un’alimentazione ricca di cibi antinfiammatori e disintossicanti.
Si consiglia di aumentare l’apporto di alimenti ricchi di fibre, perché aiutano le funzioni digestive e intestinali e ad abbassare il livello ematico degli estrogeni.
Anche i cibi ricchi di acidi grassi Omega 3 sono importanti, perché contribuiscono ad aumentare la produzione di prostaglandina PGE1, una molecola che riduce i processi infiammatori.